Non si vede bene che col cuore.
Antoine de Saint-Exupéry
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Gv 20,2-8)
Nel giorno dopo il sabato, Maria di Magdala corse e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Uscì allora Simon Pietro insieme all’altro discepolo, e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.
Mi lascio ispirare
Una grande confusione, un movimento inquieto, una comune collaborazione: ognuno dice all’altro ciò di cui ha fatto esperienza, alla ricerca affannosa di un segno. Non può finire così. Ma l’annuncio di Maria smuove gli altri discepoli.La Maddalena si incammina quando ancora è l’alba: fuori è ancora buio – e buio è nel suo cuore, ancora avvolto dalle tenebre della notte, dalla tristezza e dalla mancanza per la perdita del maestro della sua vita. Cercare il Signore nel sepolcro, nel luogo delle nostre certezze, dove possiamo toccare con mano il nostro limite, ci invita a rileggere tutta la nostra vita come un viaggio alla ricerca del Signore nella nostra quotidianità e nei luoghi della nostra vita che sono diventati sepolcri. Ciò che è limite per l’uomo diventa momento di comunione con Dio. Si va e si entra: se non entriamo non faremo mai esperienza del Risorto. È con gli occhi di Cristo che riusciamo a vedere la vita anche nei luoghi di morte. È l’amore che riempie l’assenza del sepolcro e che diventa presenza piena.
S. L.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Come mi pongo di fronte al sepolcro vuoto?
Quali luoghi della mia vita si sono trasformati in sepolcri?
Riconosco nelle ombre della mia vita la presenza del Signore?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
27
Dicembre
2017
Vuoto a prendere
commento di Gv 20,2-8, a cura di Rete Loyola (Bologna)