Meditazione
per la IV domenica di Avvento
24 dicembre 2017
Osserva, uomo, che cosa è diventato per te Dio: sappi accogliere l’insegnamento di tanta umiltà, anche in un maestro che ancora non parla.
Sant’Agostino
La parola ‘promettere’ vuol dire mandare avanti. E la promessa è il modo in cui mandiamo avanti la nostra vita. Abbiamo bisogno di credere che ci sarà un futuro, è l’orizzonte che ci attrae e che mette in moto il nostro cuore. Se non c’è una promessa, restiamo fermi, e il cuore si spegne. Abbiamo bisogno di farci promesse, abbiamo bisogni di avere sogni che ci fanno credere che vale la pena fare ancora un passo anche quando siamo stanchi. Sì, la promessa è un sogno, un’utopia, e a volte diventa anche un’illusione. Alcuni infatti ci fanno promesse che non hanno alcuna intenzione di mantenere.
Anche Dio ha mandato avanti la vita del suo popolo grazie a una grande promessa, la promessa più bella, quella che accende il cuore dello sposo per la sposa, la promessa di essere con noi per sempre, in ogni istante, giorno dopo giorno. Ci ha promesso di essere Emmanuele, Dio che è con noi! Insieme con noi è pronto a sfidare i faraoni che ci tengono schiavi e ad attraversare le acque che sembrano inaccessibili, insieme con noi condivide la paura di morire di fame e il timore di non farcela a portare a termine il nostro viaggio. Sì, questa è la promessa più bella che nel profondo vorremmo sentire: «resterò con te per sempre!».
Ma proprio perché la promessa somiglia molto a un sogno e a un’utopia, non sempre abbiamo il coraggio di crederci. A volte siamo così complicati da non riuscire a fidarci. Quando pensiamo di avere già le risposte, quando la vita ci ha ormai deluso troppe volte, non abbiamo il coraggio di rischiare di nuovo. Proprio come Zaccaria che scopre la promessa di Dio in un momento spirituale profondo, nel Tempio, durante l’offerta dell’incenso, in un momento solenne, nel silenzio del privilegio di poter stare alla presenza di Dio.
Maria invece è la donna semplice, una donna che crede alla vita, che non ha perso la fiducia nella possibilità che qualcosa cambi, è una donna semplice come la casa che abita, come la sua quotidianità anonima, senza la preoccupazione di dover dimostrare qualcosa.
Lasciarsi spingere dalla vita vuol dire anche rischiare quando non tutto è chiaro. Maria accoglie una promessa dai contorni sfumati, una parola antica a cui forse più nessuno crede. Si tratta di fidarsi, perché quella promessa più che un augurio di vita, sembra uno scenario di morte. Per arrivare a generare, Maria deve passare attraverso il rischio di essere uccisa. Tra l’annuncio e il parto ci sono la legge e le relazioni. Portare a compimento quella promessa non dipende solo da Maria. Lei può solo fare la sua parte.
Chi vuole tenere tutto sotto controllo non riuscirà mai a credere fino in fondo nelle promesse di un altro: Davide per esempio crede di essere re anche della sua vita e di quella degli altri, anzi arriva persino a credere di poter controllare la presenza di Dio. Pretende infatti di costruire una casa per Dio, è un modo per decidere di Dio, un modo per gestirne la presenza.
Davide vuole essere lui stesso a fare una promessa a Dio piuttosto che essere oggetto della promessa. Per questo Dio sovverte le pretese di Davide e gli chiede di ritrovare il suo posto. È Dio che promette, a noi viene chiesto di fidarci. E Dio non lascia mai una vita senza una promessa, ha sempre un desiderio per noi, trova sempre un modo per invitarci a camminare ancora. È lui che promette di restare accanto a noi per sempre, perché noi non saremmo mai capaci di fare altrettanto.
La promessa deve prendere corpo, altrimenti resta solo una chiacchiera. Il germoglio promette il fiore e le nuvole lasciano presagire l’attesa della pioggia. Anche la promessa di Dio prende corpo, si incarna, pian piano cresce, fino a rivelarci nella sua pienezza la tenerezza del Padre.
È attraverso quel volto che Dio mantiene la promessa di essere con noi ogni giorno, fino alla fine del mondo. Il futuro della promessa di Dio si è già fatto presente, è il presente quotidianamente abitato dalla sua Parola. L’angelo infatti partì da lei, ma la parola si fermò lì, per sempre!
Leggersi dentro
– Quali promesse oggi ti stanno aiutando a mandare avanti la tua vita?
– Quanto sei disposto a rischiare per credere nella promessa di Dio per te?
24
Dicembre
2017
24/12 – Futuro presente.
commento di , a cura di Rete Loyola (Bologna)