Meditazione
per la II Domenica di Avvento anno B
10 dicembre 2017
«Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce».
E. Hemingway, Il vecchi e il mare, incipit
Ogni cammino ha bisogno di un inizio. La nave, per partire, deve sciogliere gli ormeggi; il pellegrino, per iniziare il suo viaggio, deve decidere la meta. Ma a volte nella vita ci sentiamo fermi e incapaci di fare il prossimo passo. Ci sentiamo smarriti, senza sapere bene dove andare. La montagna ci sembra insormontabile e la fine della strada troppo lontana. Alla fine restiamo fermi, ma il cuore è insoddisfatto.
Chi apre il Vangelo di Marco, si sente attraversato da una parola di consolazione: «Inizio della buona notizia…». La buona notizia è già in quella prima parola: un nuovo inizio per te è possibile! Ecco una strada da percorre, un cammino che può iniziare. Se pensi che per te i giochi siano ormai fatti, allora puoi chiudere questo libro, non avrà nulla da dirti.
All’inizio non tutto è chiaro, come quando leggi un racconto. Occorre andare un po’ avanti, fare la fatica di stare dietro alle parole, per arrivare a capire dove porta la storia. Ma il Vangelo di Marco ti dice subito dove porta la strada: ti porta verso Cristo. Non è un cammino alla cieca, non è una tombola, non è una questione di fortuna: Cristo ti aspetta, cammina verso lui! Questa è la buona notizia. Non sei più costretto a vagare su strade che non conosci e che ti spaventano.
Gesù Cristo può essere il nuovo inizio per te: Marco usa qui una parola greca molto familiare ai filosofi del tempo, è la parola arché, che non vuol dire solo inizio, ma anche ‘causa’, ‘motivo’, ‘ragione per cui…’. A volte infatti restiamo fermi perché non troviamo una ragione per cui muoverci, siamo spenti perché non troviamo un desiderio da realizzare, il nostro cielo è così buio da non lasciar intravvedere nessuna stella da seguire.
Per questo la prima parola del Vangelo è una parola che consola: la buona notizia è che si può ricominciare, sempre, come un libro che può essere riletto in modo nuovo, ripartendo ancora una volta dall’inizio. È la storia che possiamo continuare a scrivere: ma per iniziare un nuovo periodo, occorre andare punto e a capo. Non possiamo pretendere di cominciare un nuovo periodo (della vita) continuando a scrivere sulla stessa riga!
A volte possiamo sentirci smarriti e senza fiducia e per questo incapaci di rimetterci a camminare, come le persone a cui si rivolge il profeta Isaia, ovvero l’autore di questa seconda parte del libro, che cerca di incoraggiare coloro che erano in esilio a ritornare in patria. Chi torna dall’esilio, chi è stato lontano dalla propria vita, chi non ha vissuto, ha paura di ritornare a prendere in mano la propria storia perché teme di trovarvi solo macerie. Il profeta pronuncia una parola di consolazione, una parola che la gente, lungo il cammino si ripeteva di fila in fila, e così, quella parola ripetuta diventava la spinta per andare avanti e ritornare nella propria terra.
Ogni inizio ha bisogno di un segno concreto, altrimenti rischia di rimanere solo un pio desiderio, una velleità, una buon intenzione, progetti senza gambe. Ecco perché Giovanni Battista non invita solo alla conversione, cioè a cambiare modo di pensare, ma chiede che questo nuovo inizio sia accompagnato da un gesto concreto, invita la gente a scendere nell’acqua, a sperimentare la morte e a rinascere, come la prima volta, quando siamo usciti dal grembo materno. L’inizio è sempre un tempo di tensione, c’è l’entusiasmo di cominciare, ma c’è anche la paura della strada non ancora percorsa. Il battesimo tiene insieme questi due elementi: vuol dire far morire ciò che è stato e, al contempo, far nascere qualcosa di nuovo.
L’inizio è la soglia della storia, vuol dire stare nella fatica di non aver ancora salutato il passato, ma anche di non essere già entrati nella casa. Giovanni infatti battezza sulla soglia, al Giordano. È il fiume che Israele aveva varcato per entrare nella terra premessa. Giovanni indica un nuovo inizio, ma non sarà lui ad accompagnarci in questo viaggio. Giovanni ci apre la porta, ma sarà Gesù, il nuovo Giosuè, che verrà a prenderci per mano per farci entrare in quella nuova terra promessa che è la vita eterna.
Leggersi dentro
– Quali sono le parole che oggi ti fanno andare avanti e quelle che invece ti bloccano?
– Senti il bisogno di scrivere un nuovo periodo della tua vita?
Puoi trovare qui la meditazione per la Solennità dell’Immacolata Concezione di Maria.
10
Dicembre
2017
10/12 – Punto e a capo. Iniziare un nuovo periodo (della vita)
commento di , a cura di Rete Loyola (Bologna)