Ho conosciuto il mondo senza guardare, dai tuoi occhi...
Max Gazzè
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 18,35-43)
Mentre Gesù si avvicinava a Gerico, un cieco era seduto a mendicare lungo la strada. Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. Gli risposero: «Passa Gesù il Nazareno!». Allora incominciò a gridare: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». Quelli che camminavano avanti lo sgridavano, perché tacesse; ma lui continuava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù allora si fermò e ordinò che glielo conducessero. Quando gli fu vicino, gli domandò: «Che vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io riabbia la vista». E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato». Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo lodando Dio. E tutto il popolo, alla vista di ciò, diede lode a Dio.
Mi lascio ispirare
Penso a tutte le volte che mi è stata raccontata la bellezza, a tutte le volte che mi son sentito spettatore della mia stessa vita… impotente dinanzi alle aspettative mie e degli altri su di me.
Mi chiedo cosa sia accaduto, in che modo mi sia passata davanti la vita: io dov’ero? io chi ero?
La vita è pronta, disponibile. Io chiedo solo di vederla, di venire alla luce. Allora la vita si fa spazio dentro me, si realizza, i miei occhi sono i suoi occhi, il suo passo diviene il mio.
Il cieco, per amore dell’uomo e con la fede di figlio di Dio, ottiene la vista alle porte di Gerico. La vista genera vista:
grazie ad un Dio che oggi mi dice “Guarda come ti guardo!” può nascere il desiderio di guardare più in là e annunciare che oltre ogni muro ci sono ancora orizzonti raggiungibili e oltre-passabili.
Accogliere la testimonianza mi rende testimone vivo, anzitutto di me stesso, per la salvaguardia della creazione intera e per la lode del creatore.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Quando non sono riuscito a cogliere la bellezza testimoniata?
Qual è l’urlo del mio cuore?
Di quale pienezza di vita sono testimone?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
20
Novembre
2017
Vista la vista…
commento di Lc 18,35-43, a cura di Rete Loyola (Bologna)