Prendete la vita con leggerezza,
che leggerezza non è superficialità,
ma planare sulle cose dall’alto,
non avere macigni sul cuore.
Italo Calvino
Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Mt 5,1-12)
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
Mi lascio ispirare
Lo sguardo d’Amore del Signore penetra ogni vuoto, ricopre ogni paesaggio della nostra vita, ci accompagna nell’osservare dall’alto le nostre vicende e le nostre relazioni. Gesù, prendendo la parola, benedice e nel farlo ci insegna: è l’Amore di Dio ad entrare in tutte le criticità della nostra vita, mostrandocele come terreno fertile per la relazione intima con Lui. Per questo siamo chiamati alla speranza e alla fede, siamo invitati a riconoscere un Dio venuto ad incontrare le nostre miserie, a ricordarci che tutti noi siamo da lui amati come santi. Dal basso del nostro cuore e della terra può salire un canto nuovo di lode e di comunione con un Dio che è Signore della vita perché la ama fino in fondo, che è il nostro Signore perché ci conosce e arriva a benedire proprio lì dove noi non ne siamo più capaci, permettendoci ancora di rallegrarci ed esultare, anche nelle difficoltà.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Faccio memoria: quando e di cosa non ho saputo dire-bene?
Cosa mi dice il Signore oggi rispetto a quelle situazioni?
Attraverso quale beatitudine posso imparare a cambiare sguardo rispetto alla vita?
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
1
Novembre
2017
Vivi l’insperato!
commento di Mt 5,1-12, a cura di Mounira Abdelhamid Serra