Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo (Lc 13,18-21)
Nessuno può toccare la grandezza di cui pur è capace, se prima non ha la forza di vedere la sua piccolezza Bertrand Russell In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di se …
Mi lascio ispirare
Nessuno può toccare la grandezza di cui pur è capace, se prima non ha la forza di vedere la sua piccolezza
Bertrand Russell
In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami».
E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata». (Lc 13,18-21)
Straordinaria la filosofia di Gesù: per descrivere il regno, che non è di questo mondo, usa le immagini che sin da piccolo sono state impresse nella sua memoria. Quando guardava con curiosità quell’uomo che teneva in mano dei semi piccolissimi che una volta piantati diedero vita a una pianta maestosa, oppure quando osservava la mamma che impastava energicamente lievito e farina per fare il pane. Come cresceva quella pasta!
Il regno dei cieli è simile ai ricordi di ciò che gli occhi di bambino hanno contemplato con stupore e meraviglia e che ora ritornano intrisi di quell’affetto che sa custodire il mistero. Sono i ricordi di chi ha intravisto, anche solo per breve momento, l’immensa cura che si cela dietro la banalità della vita che scorre: cose semplici, situazioni ordinarie che diventano porte verso lo straordinario.
A volte basta poco, e il regno dei cieli irrompe nella nostra vita, come se non aspettasse altro che un timido accenno per squarciare la realtà e trasfigurarla. Basta un piccolo segno, un sorriso, un cenno, un gesto gratuito e il nostro cuore si scioglie di tenerezza, le resistenze si disinnescano e il mondo ci appare più bello e luminoso.
- Ti è mai capitato di provare stupore o meraviglia?
- Quali sono i ricordi affettivi a cui sei più legato?
- Hai mai incontrato qualcuno che senza motivo ti ha regalato un sorriso o un gesto gentile?
p. Flavio E. Bottaro SJ
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
31
Ottobre
2017
Come fa la pasta la mia mamma…
commento di Lc 13,18-21, a cura di Rete Loyola (Bologna)