Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
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Eccolo, egli sta dietro il nostro muro; guarda dalla finestra, spia attraverso le inferriate. (Cantico dei Cantici 2, 10) In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si …
Mi lascio ispirare
Eccolo, egli sta
dietro il nostro muro;
guarda dalla finestra,
spia attraverso le inferriate.
(Cantico dei Cantici 2, 10)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell’uomo verrà nell’ora che non pensate». Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». Il Signore rispose: «Qual è dunque l’amministratore fedele e saggio, che il Signore porrà a capo della sua servitù, per distribuire a tempo debito la razione di cibo? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro. In verità vi dico, lo metterà a capo di tutti i suoi averi. Ma se quel servo dicesse in cuor suo: Il padrone tarda a venire, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà nel giorno in cui meno se l’aspetta e in un’ora che non sa, e lo punirà con rigore assegnandogli il posto fra gli infedeli. Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più». (Lc 12,39-48)
Gesù insiste sull’imprevedibilità dell’opera del Padre nella nostra vita e con forza ribadisce l’importanza di essere vigili e solerti, liberi dal passato e aperti allo Spirito, al nuovo e all’inaspettato. Pietro, tuttavia, va oltre la raccomandazione: vuole sapere a chi essa sia rivolta, si preoccupa cioè più del ruolo da assumere che dello scopo.
La terra e le nostre stesse vite sono dei beni che amministriamo molte volte inconsapevolmente. Gesù, da buon padrone, non solo rimane vigile e sollecito verso il prossimo, ma, libero dal peso di sé stesso e della sua storia, continua instancabilmente a parlare al cuore dell’uomo, ricordando a tutti noi la capacità di essere buoni amministratori e la dignità di essere umani.
Ci invita ancora a non vivere quello che abbiamo e siamo come un carico da sopportare, ma come qualcosa per la quale rispondere con cura e amore tutti i giorni della nostra vita.
- Cosa o chi mi è stato affidato?
- Quanto mi preoccupo di chi sono e di quello che ho?
- Chi sono i padroni a cui sono sottomesso?
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
25
Ottobre
2017
25/10 – Dici a me?
commento di , a cura di Rete Loyola (Bologna)