Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
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“Tutto ciò che è mio lo porto con me.” (detto latino) In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse lor …
Mi lascio ispirare
“Tutto ciò che è mio lo porto con me.” (detto latino)
In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio». (Lc 12,13-21)
Se sappiamo che la nostra vita non dipende da ciò che possiediamo, cambia il modo di gestire i nostri averi e scopriamo di poter partire in qualsiasi momento – anche senza bagagli. Alleggerito dalle preoccupazioni dell’accumulo, il nostro cuore ha più energie per tenersi pronto a rispondere a una chiamata che potrà arrivare anche questa stessa notte.
Il troppo trasforma ogni partenza in un addio doloroso, ogni permanenza in un difficoltoso compito di gestione. Tenerci lontani dall’accumulo ci rende liberi. Questa è d’altronde la lezione della manna: mai trattenere nulla. Non lasciamo che il nostro cuore si ingolfi di inutili preoccupazioni per un domani incerto, facendo perdere pienezza all’oggi.
D’altra parte l’incertezza del domani non deve neanche spingerci a un insensato spreco dei frutti del nostro lavoro. Questa pagina del vangelo ci invita ancora una volta alla ricerca di un sano equilibrio: non formica, non cicala.
Chiediamo al Signore la capacità di usare i nostri averi e di non esserne, invece, usati.
- Come uso ciò che possiedo?
- Quali cose ingombranti mi porto dietro?
- Come cambierebbe la mia vita senza quel bagaglio?
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
23
Ottobre
2017
Guai ai bagagli ingombranti!
commento di , a cura di Verena M.