Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
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“Se tu mi hai dato la vita, vuol dire che per un giorno sei stata Dio. Grande!” (Niccolò, 6 anni, da dondindan, Twitter) In quel tempo, mentre Gesù parlava, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno ch …
Mi lascio ispirare
“Se tu mi hai dato la vita, vuol dire che per un giorno sei stata Dio. Grande!”
(Niccolò, 6 anni, da dondindan, Twitter)
In quel tempo, mentre Gesù parlava, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!».
Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!». (Lc 11,27-28)
Sempre la relazione con l’altro, ci rivela qualcosa di noi. Non solo rabbia, paura, tristezza, ma anche ammirazione e apprezzamento richiamano la nostra interiorità e il nostro modo di stare al mondo. Di questa donna che si distingue dalla folla, si conosce solo la lode che esce dalla sua bocca. Basta questo per identificarla come una mamma. Le sue parole sono di compiacimento per questo figlio, ma non dice semplicemente: “quanto sei bravo!”. Il cuore di mamma è un cuore che desidera spendersi per la vita per quel figlio: “Come avrei voluto essere io la tua mamma che si è presa cura di te!”. E’ una lode non dovuta, che nasce dalle sue viscere. La sua luce può illuminare e riflettersi all’esterno ma nasce e si nutre, sempre, nel silenzio e nell’intimità di un sì detto con ogni battito del cuore. E’ Gesù risponde a quell’anelito non correggendola come potrebbe sembrare dalla traduzione italiana, ma allargando quella beatitudine in modo tale che anche lei possa riconoscersi effettivamente sua madre. Del resto anche in un’altra occasione Gesù ha spiazzato il suo uditorio in modo simile: “Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre” (Mc 3,34-35). La beatitudine di cui parla il Signore è quella serenità di chi si mette in ascolto della parola di Dio e la vede all’opera nel mondo. Che è l’atteggiamento di Maria in tutta la vicenda storica del figlio. Così arriva a generare il Cristo incarnato. Non a caso, Maria è il simbolo della Chiesa, comunità di testimoni che con la loro esistenza danno vita al risorto. Quando il nostro cuore vibra di lode, allora anche noi siamo madri che generano il salvatore del mondo.
- Con quali parole/gesti esprimo la lode che abita nel mio cuore?
- Cosa rivelano di me?
- Per chi vuoi essere madre oggi?
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
14
Ottobre
2017
14/10 – Cuore di mamma
commento di , a cura di Rete Loyola (Bologna)