Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
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CONTAGIO: UNA FEDE AUTENTICA CI APRE AL MONDO! “Guarda l’alba che ci insegna a sorridere, /quasi sembra che ci inviti a rinascere, /tutto inizia, /invecchia, /cambia forma, /l’amore tutto si trasforma, /persino il dolore più atroce si addomestica.” [Ca …
Mi lascio ispirare
CONTAGIO: UNA FEDE AUTENTICA CI APRE AL MONDO!
“Guarda l’alba che ci insegna a sorridere, /quasi sembra che ci inviti a rinascere, /tutto inizia, /invecchia, /cambia forma, /l’amore tutto si trasforma, /persino il dolore più atroce si addomestica.” [Carmen Consoli]
Mc 16, 9-15
Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.
Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.
Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».
Maria Maddalena, i discepoli di Emmaus, gli Undici. Queste storie, questi volti, sono le nostre storie, i nostri volti. È la vita che, di fronte alla morte, resta muta, acciecata dalla paura, paralizzata dallo sconforto. I discepoli avevano perso fiducia. Verso il Maestro e la sua buona notizia, tra di loro, e in se stessi. A chi credere? Anche io desidererei, con tutto il cuore, che il Maestro fosse ancora in vita. Ma non è nell’illusione che posso ritrovare la speranza. Fosse anche una sola ragione, per tornare a camminare. Io lo seguivo. Era Lui, il suo passo, il suo sguardo, ogni mattina, a indirizzarmi. Era Lui, la sua parola, ogni suo gesto, il mio orizzonte. Gesù conosce i suoi, la segreta intimità dei loro cuori, resi acerbi dal dubbio e dal disincanto. Era finita la magia. E doveva terminare, per purificare una sequela apparente, ma non radicata nel Suo amore. Gesù scuote la loro tavola. Una tavola fredda, un cibarsi insieme abitudinario, privo di slancio e di condivisione sincera. “Adesso sapete che sono di nuovo con voi. Alzatevi, scuotetevi dal vostro torpore. Correte in tutto il mondo e dite ai dispersi: Il Signore è vivo! In mezzo a voi!”. Dilatiamo il cuore a Gesù Risorto, lasciamoci svegliare da Lui. E il nostro pianto solitario si trasformerà in gioia contagiosa!
Livio Cinardi sj della comunità dei gesuiti di Catania
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
21
Aprile
2017
22/04 #contagio
commento di , a cura di Rete Loyola (Bologna)