Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
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Una PAROLA donata Quando io trovo / in questo mio silenzio / una parola / scavata è nella mia vita / come un abisso [G. Ungaretti, Poesia, in Il Porto Sepolto] Mt 6, 7-15 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole come …
Mi lascio ispirare
Una PAROLA donata
Quando io trovo / in questo mio silenzio / una parola / scavata è nella mia vita / come un abisso [G. Ungaretti, Poesia, in Il Porto Sepolto]
Mt 6, 7-15
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».
In tanti modi Gesù ha cercato di raccontare e mostrare ai suoi discepoli chi fosse davvero Dio, per smascherare tutte le false immagini che se ne portavano dentro. E’ andato così a prendere PAROLE dalla vita quotidiana della gente che aveva intorno. E sono nate le parabole più belle: lo sposo, il signore della messe, il buon pastore, e altre. Anche ha potuto riferirsi all’Antico Testamento, un vero serbatoio di immagini di Dio: Creatore, Dio del cielo, Dio dei padri, Riscattatore, Signore degli eserciti, gran Re. Ognuna di queste PAROLE ci dona ricordi e affetti diversi, anche molto intensi.
Ma alcune volte, è come se Gesù ci facesse un regalo in più. Sceglie di mostrarci chi è Dio a partire dalla sua personale e continua esperienza di Lui. In questi casi la PAROLA che Gesù sceglie è Padre, perché la sua è l’esperienza del Figlio. Questa PAROLA ci dona ricordi e affetti senza dubbio ancora più grandi, e Gesù ce la dona abilitando noi, qualsiasi sia le nostra esperienza di figli, ad usarla per Dio, perché anche noi entriamo nella Sua esperienza di Figlio.
Angelo Stella della comunità dei gesuiti di Scampia (NA)
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
6
Marzo
2017
0/03 #parola
commento di , a cura di Rete Loyola (Bologna)