Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
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PAURA da AFFRONTARE: Dirigersi insieme a Gesù verso ciò che ancora ci spaventa… “Quando la Chiesa è chiusa, si ammala. La Chiesa deve uscire verso le periferie esistenziali.” [Papa Francesco] Mc 5, 1-20 In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero a …
Mi lascio ispirare
PAURA da AFFRONTARE: Dirigersi insieme a Gesù verso ciò che ancora ci spaventa…
“Quando la Chiesa è chiusa, si ammala. La Chiesa deve uscire verso le periferie esistenziali.” [Papa Francesco]
Mc 5, 1-20
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro.
Costui aveva la sua dimora fra le tombe e nessuno riusciva a tenerlo legato, neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva spezzato le catene e spaccato i ceppi, e nessuno riusciva più a domarlo. Continuamente, notte e giorno, fra le tombe e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre.
Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi e, urlando a gran voce, disse: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». Gli diceva infatti: «Esci, spirito impuro, da quest’uomo!». E gli domandò: «Qual è il tuo nome?». «Il mio nome è Legione – gli rispose – perché siamo in molti». E lo scongiurava con insistenza perché non li cacciasse fuori dal paese.
C’era là, sul monte, una numerosa mandria di porci al pascolo. E lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». Glielo permise. E gli spiriti impuri, dopo essere usciti, entrarono nei porci e la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare; erano circa duemila e affogarono nel mare.
I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. Giunsero da Gesù, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio.
Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati.
“L’altra riva” del Lago di Tiberiade, la sponda ovest in cui si trovava la zona della Decàpoli, ha rappresentato sin da subito una grossa provocazione per Gesù e i suoi discepoli. La Buona Notizia dell’amore di Dio riguarda solo il popolo di Israele a cui essi appartengono – “i vicini” – oppure include anche quelli che stanno “dall’altra parte”?
Gesù mette in gioco la sua stessa vita per spingersi oltre le frontiere più familiari e rassicuranti. Vuole incontrare di persona il famoso “indemoniato di Gerasa”, colui di cui tutti parlano, ma a cui nessuno vuole correre il rischio di avvicinarsi. L’amore di Dio giunge così fino ali piedi dell’emarginato e dell’escluso più pericoloso e inquietante: anche per lui che abita tra i morti c’è una parola di vita e di liberazione dal male!
I discepoli non hanno ancora il coraggio di accompagnare il loro Maestro in questo passo; si fermano sulla barca e lasciano che egli viva da solo quest’incontro con chi fa paura. Ma proprio grazie a questa esperienza la chiesa scopre la sua vocazione e non avere paura di chi è “più lontano” – “troppo lontano” – e a spingersi sempre un po’ più in là rispetto a ciò che è più conosciuto e rassicurante.
p. Iuri Sandrin sj, della comunità dei Gesuiti della Chiesa Universitaria di S. Frediano in Pisa
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
29
Gennaio
2017
30/01 #paure
commento di , a cura di Rete Loyola (Bologna)