Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
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INCOMPRENSIONE: non essere capiti proprio dalle persone che ti sono più vicine “La maggior parte degli uomini di oggi non sono tanto atei o non credenti, quanto increduli. Ma colui che è incredulo non è fuori dalla sfera della religione. Lo stato d’ani …
Mi lascio ispirare
INCOMPRENSIONE: non essere capiti proprio dalle persone che ti sono più vicine
“La maggior parte degli uomini di oggi non sono tanto atei o non credenti, quanto increduli. Ma colui che è incredulo non è fuori dalla sfera della religione. Lo stato d’animo di chi non appartiene più alla sfera del religioso non è l’incredulità, ma l’indifferenza, il non saper che farsene di queste domande. Ma l’indifferenza è veramente la morte dell’uomo”. [Norberto Bobbio]
Mc 3, 20-21
Dal vangelo secondo Marco. In quel tempo, Gesù entrò in una casa e si radunò di nuovo attorno a lui molta folla, al punto che non potevano neppure prendere cibo. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; poiché dicevano: “È fuori di sé”.
Questo vangelo ci mette di fronte ad una delle situazioni che maggiormente mette alla prova chi la sperimenta: non essere capiti proprio dalle persone che ti sono più vicine; quelle persone da cui ti aspetteresti maggiore comprensione, maggiore attenzione e amore, come a volte ti vengono contro, ti ostacolano, ti vogliono riportare alle “sane” consuetudini, al buon senso!
Vediamo che anche Gesù è passato attraverso questa esperienza. Così mentre coloro che lo avversano, i Farisei, sanno che è una minaccia per l’ordine costituito; le folle lo seguono e lo cercano per le parole di amore e di bontà che rivolge loro; gli zoppi, i ciechi, i malati che sono stati guariti, esultano; i “suoi” gli danno del “fuori di sé”, del pazzo!
p. Matteo Daniele sj della comunità dei Gesuiti della Chiesa Universiatria di S. Frediano in Pisa
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
20
Gennaio
2017
21/03 #incomprensione
commento di , a cura di Rete Loyola (Bologna)