Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo ()
DIALOGO: fare l’esperienza della Parola che chiama e conduce, passo dopo passo “Non è stata troppa un’intera vita spesa a confrontarci l’un l’altro su questo mondo dove noi siamo e questo mondo che siamo noi.” [Marguerite Yourcenar] Gv 1,35-42 I …
Mi lascio ispirare
DIALOGO: fare l’esperienza della Parola che chiama e conduce, passo dopo passo
“Non è stata troppa un’intera vita spesa a confrontarci l’un l’altro su questo mondo dove noi siamo e questo mondo che siamo noi.” [Marguerite Yourcenar]
Gv 1,35-42
In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.
Il testo presenta l’apertura di un susseguirsi incalzante di brevi battute di domanda e risposta, dove, in un crescendo continuo, si raggiunge un livello di comprensione sempre più alto del mistero di Gesù. Chi per primo l’ha scoperto, porta un altro all’incontro con lui ed è spettatore di una nuova rivelazione che egli non aveva ancora colto. Il testo è tutto un dialogo su Gesù o con Gesù. Il nostro rapporto con Dio non può essere che quello di un dialogo, dato che in principio era la Parola e l’uomo è suo interlocutore.
Sin dall’inizio il vangelo di Giovanni si presenta come il dramma dell’incontro tra l’uomo e la Parola, in una comunicazione piena di detto e non detto, di fraintendimenti e complicità, di equivoci e ironie, di resistenze e rese. Il lettore è fatto partecipe di questo dialogo, per fare pure lui l’esperienza della Parola che lo chiama e lo conduce, passo dopo passo, a vedere la sua dimora e a stare di casa con lei.
Inizia così il cammino del discepolo, che lo porterà a posare il capo sopra il petto del Maestro, per cogliere il mistero di Dio e dell’uomo.
p.Silvano Fausti sj (1940-2015), annunciatore e commentatore della Parola del Vivente
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
3
Gennaio
2017
04/01 #dialogo
commento di , a cura di Rete Loyola (Bologna)