Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo ()
(NON)GIOCARE: stabilire quello che devono fare gli altri senza coinvolgersi “Sono convinto che si può scoprire di più su una persona in un’ora di gioco che in un anno di conversazione.” [Platone] Mt 11, 16-19 In quel tempo, Gesù disse alle folle: «A ch …
Mi lascio ispirare
(NON)GIOCARE: stabilire quello che devono fare gli altri senza coinvolgersi
“Sono convinto che si può scoprire di più su una persona in un’ora di gioco che in un anno di conversazione.” [Platone]
Mt 11, 16-19
In quel tempo, Gesù disse alle folle: «A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano: “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”. È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori”. Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».
Il riferimento di Gesù è a ogni generazione, quindi oggi alla nostra. Come reagiamo al suo appello alla conversione? È come la partecipazione a un gioco delle parti, dove si chiede di ballare in segno di festa o di battersi in petto in segno di lutto. L’insipiente è chi non prende parte attiva al gioco e/o pretende di stabilire quello che devono fare gli altri senza coinvolgersi. La vera sapienza è quella di non restare al balcone nel gioco della vita e lasciare educare da Dio nel discernimento degli eventi. Gesù stesso è passato per un gaudente e per un colluso, perché altri mormorano per i compagni di cordata che si sceglie. A noi sta scegliere da quale parte stare: dentro o fuori dal gioco?
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
8
Dicembre
2016
09/12 #giocare
commento di , a cura di Rete Loyola (Bologna)