Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
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GIOIA: saper riconoscere come il Signore opera nel mondo Il cuore non è un vaso da riempire, ma un fuoco da accendere. [Plutarco] Lc 10,21-24 In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del ci …
Mi lascio ispirare
GIOIA: saper riconoscere come il Signore opera nel mondo
Il cuore non è un vaso da riempire, ma un fuoco da accendere. [Plutarco]
Lc 10,21-24
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».
Questa parola è una grande provocazione al mondo in cui viviamo, in cui la conoscenza è diventata un idolo da adorare. Gesù però non critica il sapere, ma l’arroganza che a volte l’accompagna. Quell’arroganza che fa perdere di vista il fatto che ci sono cose che restano nascoste anche a chi pensa di avere una risposta per tutto e che senza accorgersene si rinchiudono in un recinto che essi stessi costruiscono.
Invece, la consapevolezza che ci sia qualcosa di nascosto ci lascia sempre attenti, curiosi, con domande sempre aperte, e pronti a trovare risposte anche da chi pensiamo non abbia niente da insegnarci. Il Signore si lascia trovare dai curiosi.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
28
Novembre
2016
29/11 #gioia
commento di , a cura di Rete Loyola (Bologna)