Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
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31 luglio FESTA DI S. IGNAZIO DEI LOYOLA FONDATORE DELLA COMPAGNIA DI GESU’ Papa Francesco, il card. Martini… fino a risalire a Matteo Ricci e a Francesco Saverio… tutti “figli di sant’Ignazio”. Eppure lui continua ad essere uno sconosciuto. Era schiv …
Mi lascio ispirare
31 luglio
FESTA DI
S. IGNAZIO DEI LOYOLA
FONDATORE DELLA COMPAGNIA DI GESU’
Papa Francesco, il card. Martini… fino a risalire a Matteo Ricci e a Francesco Saverio… tutti “figli di sant’Ignazio”.
Eppure lui continua ad essere uno sconosciuto. Era schivo, si era “ritratto” per fare spazio ad un Altro, più che all’apparire ha scelto di vivere in penombra per accompagnare vite e processi storici.
Riporto qui l’introduzione a un breve volume Ignazio di Loyola
Il pellegrino fondatore della Compagnia di Gesù che ho scritto qualche anno fa e che aiuta a chiarire il suo profilo grazie alle fonti che ho raccolto. Nella prefazione GianPaolo Salvini, già direttore della Civiltà Cattolica scrive: “Lo spagnolo sant’Ignazio di Loyola, il fondatore dei gesuiti, non è un santo popolare, forse per la fama di austerità che lo circonda. Eppure è uno dei santi che hanno lasciato un’impronta nella storia della Chiesa e dell’Europa.
L’Ordine religioso da lui fondato, la Compagnia di Gesù, apparve in un momento cruciale per la Chiesa devastata dalla lacerazione luterana e dalla decadenza interna alla stessa Chiesa del Cinquecento.
Per contribuire a ridarle vitalità, in un’epoca in cui molti ecclesiastici erano più preoccupati della carriera che del servizio apostolico, Ignazio ricorse alle armi della preghiera, dello studio, della testimonianza personale e del servizio. Suo strumento privilegiato furono gli Esercizi Spirituali, con i quali aiutare a “discernere” cioè a scegliere liberamente ciò che è utile alla propria crescita.
La completa disponibilità ai desideri del Papa ne ha fatto nei secoli una “task force” che ha attirato non poche inimicizie ai gesuiti, ma ne ha fatto anche una forza di riferimento di cui il Signore si è largamente servito.
La presenza nelle missioni e la capacità di spostarsi sempre alle “frontiere”, geografiche e intellettuali, in un costante dinamismo, sono state e rimangono le caratteristiche dei gesuiti.
Il motto dell’Ordine: “Ad maiorem Dei gloriam”, non significa infatti “Per la massima gloria di Dio”, ma “Per una gloria di Dio sempre più grande” con una tensione verso il meglio che è forse l’eredità più preziosa che sant’Ignazio ha lasciato ai suoi figli e a quanti ne conoscono lo spirito”.
[p. Francesco Occhetta sj – www.francescoocchetta.it]
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
30
Luglio
2016
31/07 #ignaziodiloyola
commento di , a cura di Rete Loyola (Bologna)