Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
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SGUARDO di GESU’: occhi che aprono nuovi orizzonti Ecco la vera Pasqua, ecco il vero passaggio: è il passaggio a un’immagine di Dio radicalmente nuova, un volto di Dio che ci lascia stupiti e imbarazzati vedendo come si relaziona con noi, mentre noi si …
Mi lascio ispirare
SGUARDO di GESU’: occhi che aprono nuovi orizzonti
Ecco la vera Pasqua, ecco il vero passaggio: è il passaggio a un’immagine di Dio radicalmente nuova, un volto di Dio che ci lascia stupiti e imbarazzati vedendo come si relaziona con noi, mentre noi siamo assorbiti nel nostro mugugnare per le cose che non vanno come vorremmo.
Mercoledì Santo – Mt 26,14-26
Allora uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti e disse: “Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?”. E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnarlo. Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: “Dove vuoi che ti prepariamo, per mangiare la Pasqua?”. Ed egli rispose: “Andate in città, da un tale, e ditegli: Il Maestro ti manda a dire: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”. I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua. Venuta la sera, si mise a mensa con i Dodici. Mentre mangiavano disse: “In verità io vi dico, uno di voi mi tradirà”. Ed essi, addolorati profondamente, incominciarono ciascuno a domandargli: “Sono forse io, Signore?”. Ed egli rispose: “Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!”. Giuda, il traditore, disse: “Rabbì, sono forse io?”. Gli rispose: “Tu l’hai detto”.
Che densità in quel “ tu l’hai detto ”. Il Signore ha saputo tenere insieme tante cose in poche parole: misericordia, tenerezza, chiamare le cose col proprio nome , invito alla vigilanza, preoccupazione per l’itinerario dell’altro quando l’altro inclina al male.
Lo sguardo, il tono e il volume della voce avranno permesso di tenere tutto insieme in quelle poche parole.Uno spettacolo! Uno spettacolo da contemplare. Come fosse una fotografia che mi è cara. La fisso, me ne impregno, senza volere altro.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
23
Marzo
2016
23/03 #SGUARDO
commento di , a cura di Rete Loyola (Bologna)