Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
Entro nel testo ()
a cura dei Gesuiti Italiani le mie SCHIAVITÙ: il luogo in cui poter lasciarmi amare Quando si saranno alleviate sempre più le schiavitù inutili, si saranno scongiurate le sventure non necessarie, resterà sempre, per tenere in esercizio le virtù eroiche …
Mi lascio ispirare
a cura dei Gesuiti Italiani
le mie SCHIAVITÙ: il luogo in cui poter lasciarmi amare
Quando si saranno alleviate sempre più le schiavitù inutili, si saranno scongiurate le sventure non necessarie, resterà sempre, per tenere in esercizio le virtù eroiche dell’uomo, la lunga serie dei mali veri e propri: la morte, la vecchiaia, le malattie inguaribili, l’amore non corrisposto, l’amicizia respinta o tradita, la mediocrità d’una vita meno vasta dei nostri progetti e più opaca dei nostri sogni. Marguerite Yourcenar
Mt 8, 28-34
In quel tempo, giunto Gesù all’altra riva, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli andarono incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva passare per quella strada. Ed ecco, si misero a gridare: «Che vuoi da noi, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?». A qualche distanza da loro c’era una numerosa mandria di porci al pascolo; e i demòni lo scongiuravano dicendo: «Se ci scacci, mandaci nella mandria dei porci». Egli disse loro: «Andate!». Ed essi uscirono, ed entrarono nei porci: ed ecco, tutta la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare e morirono nelle acque. I mandriani allora fuggirono e, entrati in città, raccontarono ogni cosa e anche il fatto degli indemoniati. Tutta la città allora uscì incontro a Gesù: quando lo videro, lo pregarono di allontanarsi dal loro territorio.
Da una parte siamo portati a nascondere il dolore, , a negare un corpo deformato dalla malattia … dall’altra a rimuovere il limite, ad esaltare le nostre forze, ad apparire sempre di più di quello che siamo …
Sembriamo anche noi posseduti da logiche che ci dilaniano interiormente.
Non ci appartengono fino in fondo, a volte ci rassicurano ma tante altre volte ci fanno soffrire nel silenzio o in un grido disperato …
Qui il Signore ci viene incontro: raggiunge l’unico luogo che solo Lui può abitare.
In questa situazione della vita nessuno ha il coraggio di presentarsi. Vivo nella solitudine con gli altri e con me stesso/a … ebbene Lui viene …
Viene e con forza e delicatezza afferma che io non sono quello, io sono di più, io sono verità, armonia, speranza, condivisione, pace, amore …
Io non sono menzogna, disintegrazione, disperazione, solitudine, guerra, odio …
Sono amore ricevuto e condiviso con gli altri …
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
30
Giugno
2015
01/07 le mie #SCHIAVITÙ
commento di , a cura di Rete Loyola (Bologna)