Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
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a cura dei Gesuiti Italiani ASPETTATIVE: pretese che diventano ostacolo ad un “tu” rinnovato Ricordarmi che morirò presto è il più importante strumento che io abbia mai incontrato per fare le grandi scelte della vita. Perché quasi tutte le cose – tut …
Mi lascio ispirare
a cura dei Gesuiti Italiani
ASPETTATIVE: pretese che diventano ostacolo
ad un “tu” rinnovato
Ricordarmi che morirò presto è il più importante strumento che io abbia mai incontrato per fare le grandi scelte della vita. Perché quasi tutte le cose – tutte le aspettative di eternità, tutto l’orgoglio, tutti i timori di essere imbarazzati o di fallire – semplicemente svaniscono di fronte all’idea della morte, lasciando solo quello che c’è di realmente importante. Ricordarsi che dobbiamo morire è il modo migliore che io conosca per evitare di cadere nella trappola di chi pensa che abbiamo sempre qualcosa da perdere. Siamo già nudi. Non c’è ragione, quindi, per non seguire il nostro cuore.
Steve Jobs
Gv 6, 44-51
In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
La rigidità dei nostri schemi non ci aiuta: solo nel momento in cui siamo disposti a riconoscere che Dio si può rivelare anche in un modo diverso dalle nostre aspettative, allora saremo in grado di accogliere il volto di Dio dentro di noi.
Proprio i giudei mormorano perché non riescono a convincersi dell’origine divina di Gesù. Si scontrano con un modo diverso di concepire Dio, con le proprie aspettative: si trovano davanti una presenza divina che non assume i tratti dello splendore e della potenza, ma i tratti del storia comune.
Davanti alle nostre aspettative pretenziose Gesù non si rassegna, non si sottrae allo scandalo, né lo attenua: lo ribadisce.
Gesù ha tutti i contorni dell’uomo, e tuttavia è proprio in quest’uomo che si è manifestato l’Assoluto per me.
Guardiamo a lui per conoscere il Padre, guardiamo alla sua vita per scoprire cosa desidera Dio dalla nostra vita: una vita semplice, vera, capace di amare tutti, capace di percorrere le strade dell’uomo, di ogni uomo.
Se le aspettative stabiliscono in anticipo cosa deve essere la realtà, gli altri, e Dio… La realtà ci invita a giocarci accogliendola senza mormorazioni… Questo è Dio, il suo stile.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
22
Aprile
2015
23/04 #ASPETTATIVE
commento di , a cura di Rete Loyola (Bologna)