Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
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a cura dei Gesuiti Italiani VICINO: la posizione di Dio nei nostri confronti, specialmente quando pensiamo di essere distanti Dio segue con passione e perizia l’opera uscita dalle sue mani, in ogni stagione della vita. Non ci abbandona mai! Ha a cuore …
Mi lascio ispirare
a cura dei Gesuiti Italiani
VICINO: la posizione di Dio nei nostri confronti,
specialmente quando pensiamo di essere distanti
Dio segue con passione e perizia l’opera uscita dalle sue mani, in ogni stagione della vita. Non ci abbandona mai! Ha a cuore la realizzazione del suo progetto su di noi e, tuttavia, intende conseguirlo con il nostro assenso e la nostra collaborazione. Papa Francesco
Mc 2, 1-12
Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola.
Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati».
Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua». Quello si alzò e subito prese la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».
Gesù guarisce il paralitico: il Figlio dell’uomo ha il potere di rimettere i peccati e questo è come dire che Dio si occupa delle cose della terra, ed il Figlio dell’uomo è qui per dimostrarlo.
Dio non è lontano, non se ne sta nella stratosfera, non ha rifiutato il contatto con le sue creature, si dà da fare per prendere contatto con la storia degli uomini.
La gente è stupita, come lo siamo noi: Dio ci salva e ci perdona senza condizioni, ci restituisce alla vita, ci permette di camminare liberi e gioiosi.
Il peccato, che è il bersaglio fallito, la non-umanità, ciò che non ci realizza, che si svilisce, che ci distrugge, è sanato, tolto.
Le autorità religiose del tempo che discutono della commistione tra teologia e regole restano attonite; la folla, invece, impazzisce di gioia nello scoprire che Dio non è un giudice arcigno ed impietoso come spesso veniva descritto.
E’ la sconcertante verità di cui Gesù è testimone, quando noi siamo distanti, Lui è vicino.
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
15
Gennaio
2015
16/01 #VICINO
commento di , a cura di Rete Loyola (Bologna)