Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
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a cura dei Gesuiti Italiani ATTESA: la gioia di un incontro desiderato ed aspettato, mai preteso Vigilare è aderire al presente, di leggerlo per quello che è, senza mentire mai, né applicandovi categorie improprie né occultandone i fatti che mettono i …
Mi lascio ispirare
a cura dei Gesuiti Italiani
ATTESA: la gioia di un incontro desiderato ed aspettato,
mai preteso
Vigilare è aderire al presente, di leggerlo per quello che è, senza mentire mai, né applicandovi categorie improprie né occultandone i fatti che mettono in crisi la propria visione del mondo. Vito Mancuso
Lc 12, 35-38
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».
L’orizzonte della nostra vita è diventare discepoli.
Discepoli dell’Amore, che non pretendono, ma sanno attendere,
Il cuore del discepolo sa aspettare i tempi di Dio anche nella notte, cioè nelle situazioni buie e faticose della vita, quando ci si sente in pericolo.
Vigilare nella notte vuol dire fare attenzione a quello che si muove nel cuore.
Il cuore del discepolo sa aspettare di essere sfamato da Dio: “li farà mettere a tavola e passerà a servirli”.
Lasciarsi sfamare da Dio: solo chi sa attendere fedelmente, fa l’esperienza di essere servito da Dio.
Che bello! Che beatitudine!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
20
Ottobre
2014
21/10/2014 Lc 12,35-38 ATTESA
commento di , a cura di Rete Loyola (Bologna)