Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
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a cura dei Gesuiti Italiani “Nessun uomo è un’isola” Thomas Merton Mt 11,25-30 In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o …
Mi lascio ispirare
a cura dei Gesuiti Italiani
“Nessun uomo è un’isola” Thomas Merton
Mt 11,25-30
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Che senso ha l’invito di Gesù a prendere su di noi il suo giogo? Il giogo è un oggetto legato ad un lavoro molto faticoso ed in più è pesante… ma allora perché utilizzare questa immagine? Perché è un oggetto fondamentale nel lavoro dei campi dal momento che aiuta a distribuire su tutto il corpo dell’animale il peso del macchinario che dissoda la terra. Per fare un parallelo, basta pensare alla differenza che c’è tra portare una valigia a mano (senza rotelle, troppo facile altrimenti!) e uno zaino sulle spalle. Ecco, il gioco è un po’ come lo zaino, che ci permette di portare il peso più facilmente. E allora qual è il giogo della vita del cristiano? È la Chiesa, intesa sia come comunità universale che come la comunità in cui vivo. Nessuno può pretendere di vivere da solo, perché la vita a volte ti mette di fronte fatiche che non possono essere portate da soli, ma anche di fronte a gioie che per essere vissute a pieno devono essere condivise. E la comunità mi dà la possibilità di condividere fatiche e gioie, al punto che pesi troppo grandi e gioie da condividere diventano un po’ di tutti.
di P. Leonardo Vezzani
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
3
Ottobre
2014
GET UP and WALK 04/10/2014 Mt 11,25-30 FRATELLI, NON ISOLE
commento di , a cura di Rete Loyola (Bologna)