Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
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a cura del Centro Nazionale Giovani Ignaziani Prendersi cura significa riconoscere che esiste altro da me e, anzi, che c’è un altro davanti a me; che quell’altro mi interpella, mi chiede qualcosa. Se io mi prendo cura è perché in qualche …
Mi lascio ispirare
a cura del Centro Nazionale Giovani Ignaziani
Prendersi cura significa riconoscere che esiste altro da me e, anzi, che c’è un altro davanti a me; che quell’altro mi interpella, mi chiede qualcosa. Se io mi prendo cura è perché in qualche modo avverto che l’altra persona per me è un appello vivente che sollecita e muove la mia capacità di agire, di pensare, di vivere. P. Antonio Spadaro, gesuita italiano
Mt 6, 24-34
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.
Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita?
E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede?
Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno.
Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena».
Ogni cura dell’altro elimina la pre-occupazione di se stessi .
Spesso il nostro cuore si rinchiude perché ci preoccupiamo della nostra sorte, di dover dimostrare qualcosa a qualcuno, gli altri e Dio diventano nemici, rivali.
Il Signore c’invita a non fissare l’attenzione a questo aspetto, situazione che vivo ma è bene non diventi dominante.
C’invita a rivolgere il nostro sguardo al bisogno dell’altro, usciremo dalla preoccupazione di noi stessi e ci occuperemo dell’altro e così di Dio e così addirittura di noi stessi!
Occupati dell’altro, di te, di Dio!
Buona giornata!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
21
Giugno
2014
GET UP and WALK 21/06 OCCUPARSI, non pre-occuparsi: la cura dell'altro coincide con la cura di sé stessi
commento di , a cura di Rete Loyola (Bologna)