Mi preparo
Chiudo gli occhi,
mi concentro sul momento presente,
libero la mente da preoccupazioni e pensieri,
esprimo interiormente il mio desiderio di stare alla presenza del Signore
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di P. Gaetano Piccolo, gesuita Le parole sono i nostri strumenti e, quanto meno, dovremmo usare strumenti puliti. J.L. Austin Mt 5,33-37 Avete anche inteso che fu detto agli antichi: «Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramen …
Mi lascio ispirare
di P. Gaetano Piccolo, gesuita
Le parole sono i nostri strumenti e, quanto meno, dovremmo usare strumenti puliti. J.L. Austin
Mt 5,33-37
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: «Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti». Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: «Sì, sì», «No, no»; il di più viene dal Maligno.
Il nostro modo di comunicare esprime il nostro modo di amare. Comunicare, da cum-munus, portare insieme un dono e una responsabilità.
Se il nostro modo di parlare sarà sì quando vogliamo dire sì e no quando vogliamo dire no, allora sarà un modo non ambiguo di stare nella relazione.
Nella parabola del seminatore Gesù mostra come il modo di comunicare esprima il modo di amare: il seme è la parola gettata in ogni tipo di terreno, è una parola disseminata, di cui l’altro decide autonomamente cosa farne. È una parola gettata che non pretende ritorno.
Quel modo di comunicare rivelava il modo di amare di Dio, che non si preoccupa della qualità del terreno, non ha pretese, non ha standard prefissati. Ogni terreno è un’occasione buona per amare.
A chi rivolgiamo le nostre parole? Cosa vogliamo dire veramente con le nostre parole?
Proviamo a rivedere il nostro modo di comunicare e impareremo qualcosa sul nostro modo di amare.
Buona giornata!
Immagino
Provo a visualizzare la scena, il luogo in cui avviene, i personaggi principali, le parole che si scambiano, il tono delle voci, i gesti. E lascio affiorare il mio sentire, senza censure, senza giudizi.
Rifletto sulle domande
Ringrazio
Come un amico fa con un amico, parlo con il Signore su ciò che sto ricevendo da lui oggi...
Recito un "Padre nostro" per congedarmi e uscire dalla preghiera.
13
Giugno
2014
GET UP and WALK 14/06 COMUNICARE: Le parole che non ti ho detto (o che ti ho detto male)
commento di , a cura di Rete Loyola (Bologna)